Breve storia delle piogge di Pavia

In questo periodo stiamo facendo i conti con una fase piuttosto piovosa, che si è mostrata nella sua potenza nella giornata di ieri, con accumuli attorno ai 60-100mm un po' su tutta la nostra provincia. Ma come si staglia questa situazione all'interno della classica pluviometria di Pavia?

Come il 2008 ed il 2009, anche il 2010 terminerà senz’altro sopra media pluviometrica: a fronte degli 817.6mm medi annuali, calcolati sulla base della serie storica 1812-2010, quest’anno a Pavia sono caduti già oltre 900mm!

Ogni mese è risultato essere piuttosto piovoso, specialmente Febbraio (+155.5%), Maggio (+117.6%), Agosto (+110.8%), mentre solo Luglio ha fatto registrare un deficit pluviometrico significativo (-82.9%).

Anche questo mese di Ottobre sta mantenendo una linea generale quotata a piogge decisamente superiori alla media (+65.2% incluse le precipitazioni di ieri).

Ma andiamo ad inoltrarci verso un discorso più ad ampio raggio.

Negli ultimi 198 anni, sono stati più numerosi gli anni sottomedia rispetto a quelli sopramedia pluviometrica: ecco qui sotto un grafico che riporta gli scarti delle piogge annuali dalla media generale a Pavia:

Gli scarti pluviometrici annuali di Pavia dal 1812 ad oggi

Dal 1812 al 1842, la nostra città visse un periodo piuttosto avaro in termini di piogge: gli scarti negativi raggiunsero punte di oltre 300mm, mentre gli anni sopramedia pluviometrica furono solamente 9!

Dal 1854 al 1871 Pavia fece i conti con un’altra fase caratterizzata da scarse precipitazioni, con scarti negativi di oltre 100mm: il record di anno più secco della storia climatica recente spetta al 1861, quando in città cadde nemmeno la metà dei millimetri annuali previsti.

C’è da dire che, fino al 1880 circa, anche la nostra città risentì in gran misura di quella che i climatologi definirono “la piccola era glaciale”: iniziata nel 1450 circa, essa perdurò fino alla metà del XIX secolo, e fu caratterizzata da una sensibile diminuzione della temperatura media della Terra, la quale portò ad una ridistribuzione della fauna e della flora a livello mondiale: piuttosto famoso “l’anno senza Estate” del 1816, provocato soprattutto da una precedente e devastante eruzione del vulcano Tambora, in Indonesia, poco ad est dell’isola di Giava, la quale sparò nella Stratosfera le polveri più sottili, in grado di far filtrare solo una parte della radiazione solare in arrivo sulla superficie terrestre.

L’Inverno 1879-1880 fu invece il più freddo della storia recente: a Parigi i cittadini festeggiarono la notte di Natale con un’imponente fiaccolata sulla Senna, i cui ghiacci presentarono uno spessore di oltre 30cm!

Probabilmente, il lungo periodo di scarse precipitazioni a Pavia fu legato a questa fase di freddo piuttosto accentuato, con poche possibilità di accesi contrasti in area mediterranea.

Dal 1872 al 1920 si assistette ad una normale oscillazione attorno alla media pluviometrica, con anni sotto e sopramedia pressoché in ugual numero: nel 1917, anno assai piovoso, si concretizzò un notevole episodio alluvionale, testimoniato dalle fotografie riprese dall’Archivio Chiolini:

Il Ticino a Pavia nel 1917

Il Ticino a Pavia nel 1917

Dal 1930 al 1937, senza linee di discontinuità, Pavia fece i conti con 8 anni consecutivi sopramedia pluviometrica: la circolazione si stava già incanalando verso un riscaldamento globale, seppur gli Inverni rimasero molto nevosi anche in città.

Dal 1938 al 1974 si staglia un’altra fase nella quale Pavia presentò precipitazioni annuali attorno alla media: dal 1975 al 1980, invece, la città fece i conti con un periodo decisamente piovoso, caratterizzato da medie annuali sempre ben oltre i 1000mm!

L’anno più piovoso della storia recente fu il 1977, quando caddero oltre 1300mm!

Seguì una breve fase di intermezzo, per poi arrivare al 1985: questo anno, oltre ad essere passato alla storia per la più grande e diffusa ondata di gelo, accompagnato da abbondanti nevicate su gran parte dell'Italia, segnò l’inizio della prima, vera fase secca degli ultimi anni.

Fino al 1992, infatti, Pavia dovette subire una circolazione scarsamente improntata alla comparsa di precipitazioni.

Dal 1993 al 1997, invece, ecco che si concretizzò, quasi per contrappasso, un periodo assai piovoso, che sfociò nell’alluvione del Novembre 1994, contraddistinto da oltre 4000 sfollati e, purtroppo, anche da due morti: durante quell’evento l’altezza del Ticino toccò i +5.67m sopra lo zero idrometrico.

Dal 1998 al 2007, la nostra città subì la 2° fase piuttosto secca degli ultimi anni, ma intervallata da 2 anni estremamente piovosi: il 2000 ed il 2002.

In entrambe le occasioni si presentarono fenomeni alluvionali, con la piena dell’anno 2000 che passò alla storia per l’enorme portata del nostro Fiume: tra il 16 ed il 20 Ottobre, l’altezza del Ticino toccò i +6.09m sopra lo zero idrometrico, e andò a battere il precedente record del Novembre 1994.

Ecco alcune foto storiche, gentilmente concesse dall’Associazione A.D.N.A (Associazione Difesa Natura Ambiente), la cui fonte è www.elbasun.com/galleria/A_D_N_A/index.htm:

La piena del Ticino del 2000

La piena del Ticino del 2000

La piena del Ticino del 2000

La piena del Ticino del 2000

La piena del Ticino del 2000

Tra il 2003 ed il 2007 s’impose la fase secca: le precipitazioni latitarono un po’ su tutta la provincia, specie nella stagione primaverile, ormai divenuta un breve intervallo variabile di collegamento tra Inverno ed Estate.

E' proprio in questo periodo che scoppiò la moda di trarre conclusioni drastiche circa il nostro clima: molti studiosi dissero che ci saremmo avviati verso una fase secca e calda, generata dal binomio ciclo naturale degli eventi - Antrophic Global Warming. Gli Inverni avrebbero dovuto essere caldi e dominati dall'Anticiclone delle Azzorre, le Primavere e gli Autunni secchi e ventosi, le Estati bollenti e con rare ma terribili manifestazioni temporalesche.
Tra chi sostenne che non avremmo più visto nevicare in città, e chi invece prevedeva un'imminente era glaciale, il tempo riservò parecchie sorprese.

Dal 2008 si è infatti aperta una nuova fase, dinamica ed avvincente, la quale sta proseguendo anche in questo periodo: che si stia concretizzando un cambiamento di circolazione, oppure siamo entrati in una normale oscillazione che ci indirizza verso un tempo piovoso?

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