Ringraziamenti


Dopo tutto quello che è accaduto, sento il bisogno di scrivervi, e di ringraziare ognuno di voi per la vicinanza che mi ha mostrato.

A 24 anni, non riesco ancora ad accettare la morte come un evento fisiologico, come la tappa finale della nostra vita.

Quel che è certo è che il dolore per la perdita, per il distacco dal proprio caro, è un qualcosa che non si può spiegare a parole: mi è impossibile descrivere chiaramente il mio stato: le emozioni e le avventure, i sorrisi e gli sguardi, le chiacchierate ed i gesti della vita quotidiana, si stagliano come un ricordo che, ad oggi, addolora profondamente, perché consapevole che rimarrà solo ricordo.

L’impossibilità di un nuovo contatto fisico, di un’interazione con quella persona che si ama, è estremamente amaro.

Mi sono posto numerosissime domande sul “dove” potrà essere la persona appena persa, sul “come” possa stare e “con chi”: il tormento della situazione mi porterebbe a rispondere che non vi è possibilità di migrazione in un’altra vita, che il credere nell’aldilà sia solo un nostro costrutto per vivere con maggiore serenità la vita terrena.

In pratica, di prima istanza prenderei la via più materialistica, considerando l’uomo come “animale” che nel suo percorso raggiunge l’ultimo traguardo, e che, dopo di esso, non può più possedere alcuna forma di espressione vitale.

Per molti è così, punto. In questa visione ove non si lascia adito alla speranza.

Certamente di maggiore consolazione sarebbe il pensare della corrente cristiana e cattolica, fonte di speranzose attese. Altrimenti, basterebbe pensare all'enormità dell'Universo, alle precise regole che governano i moti dei pianeti, a tutto ciò che non è marcato dal nostro tempo terreno, per rendersi conto che è difficile che sia nato tutto per puro caso, che è complesso si sia evoluto tutto dal caos.

Ma anche qui si entrerebbe in un discorso assai lungo, in conclusione del quale, probabilmente, non si otterrebbe alcuna risposta.

In questo clima di ipotesi, dubbi, incertezze, nel quale si manifesta appieno la nostra piccolezza, spesso velata dal ritmo della quotidianità, vorrei esprimere il concreto ringraziamento a tutti coloro che mi sono stati vicino, e che con semplici parole hanno apportato un sicuro conforto.

Grazie.

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